Meno Uno

Ventiquattro Agosto Duemilaedodici, Tanti Auguri a me!

Mentre si pubblicherà in automatico questo post io sarò irraggiungibile.
Infatti il regalo che mi sono fatto (dopo una certa età, inutile dirvelo, lo sapete bene, i regali migliori sono quelli che ci facciamo da soli) consiste in tre giorni di assoluta solitudine sull’isola di Ventotene.

Sarò partito non senza un po’ di inquietudine. Del resto sono oramai parecchie estati che il caos, piacevole ed insopportabile, la fa da padrone nelle mie vacanze. Ma sono vicino al traguardo dei traguardi e questo ultimo compleanno prima della fine dei miei primi quarant’anni voglio provare a riflettermelo in pace. La mia festa coincide – come sempre – con l’imminente inizio di stagione e siccome le prove autunnali si preannunciano più impegnative del solito, solo con me stesso ho proprio voglia di star.
(la “e” manca di proposito. Licenza poetica, mi sembrava suonasse meglio)

Spero solo che anche me stesso abbia voglia di stare con me.
A supporto di questo un’amica mi ha detto: “Te stesso sai che lo incarti con poco. Mare, aperitivo al tramonto, canzoni giuste a palla nell’iPod, shopping, apertura al mondo, niente sabbia”. Fatta eccezione per la sabbia mi sa che c’ha preso in pieno. Ed ho apprezzato molto il concetto dell’”incartarmi con poco”. E’ quello che mi sforzo di dire da oramai troppo tempo a chi mi sta intorno per provare a spiegarMi.

Quanta retorica DeA! E’ pur sempre agosto…!
Vabbè, però è il mio compleanno. Potrò fare come mi pare? o no?!

La stessa amica di sopra mi ha dato un compito anti possibile-inquietudine-da-vacanza-solitaria: “Scrivi su un quaderno 5 cose che avresti sempre voluto fare in vacanza da solo”.
Le scrivo qui, che è il mio quaderno preferito.

1. Leggere il giornale tutti i giorni, completare una Settimana Enigmistica, leggere un libro intero (ce l’ho!).
2. Lasciare a casa il BlackBerry e (questa è durissima…) l’orologio.
3. Fare conoscenza con qualcuno. Uomo, donna, vecchio o giovane. E parlare di tutto e di niente, infilandoci dentro qualche mio segreto, qualche mia difficile verità. Ricevere in cambio un sorriso il meno compassionevole possibile e rivedere poi (chissà) la stessa persona fra molti anni. Senza esserci mai presentati.
4. Mangiare e bere. Gustando tutto.
5. Non temere la mia recente e vendicativa insonnia. Almeno per queste tre notti. Abbracciarla come si dovrebbe fare con una donna che dorme, quando si sta a letto insieme. E restare sveglio. Sapendo che non fa male.

Cinque è un bel numero, come tre, perché è dispari. Quindi farò presto a verificare se è andata bene oppure no. Puntando almeno al tre su cinque sarò pronto per la nuova stagione.
Del resto il mio oroscopo ha parlato fin troppo chiaro quest’estate.

E la musica? l’iPod è sempre qui ed ogni estate che si rispetti ha la sua colonna sonora. Nel 2012 siamo stati un po’ malinconici. Ma è la qualità che ci è sempre interessata da queste parti, non certo le groupies (bèh, oddio…).
Ecco le prime tre DeA-Hits che porterò, ovviamente, con me a Ventotene:

3° – “Melancia e coco verde” (1974)
2° – “Abbandonato” (2012)
1° – “The water” (2010)

Bene, ciò detto, un abbraccio cumulativo a tutti voi che avreste voluto farmi gli auguri e, lo so, non siete pochi. Quest’anno farò senza. Vediamo che succede.

“Se me gusta di perderla è perché so ritrovarla.”

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